Questa serie di videotutorial, che hanno per titolo DALLA LINEA AL RENDERING, vogliono offrire una panoramica il più ampia possibile di tutti quei aspetti che concernono la progettazione architettonica.
Questa è la base!
Prima di ogni cosa ci deve essere l'idea, deve esistere nella nostra mente un schema (funzionale, formale...) che in seguito deve svilupparsi e definirsi.
Le idee si concretizzano nello schizzo del CONCEPT, poche linee che racchiudono in realtà il tutto.
Tenuto presente lo schema si può passare ad una definizione maggiore del progetto, sempre attraverso lo schizzo, che non sarà certo il definitivo ma conterrà tutti quegli elementi morfologici e funzionali che permetteranno una maggiore e più veloce trasformazione delle successive fasi.
Partiamo, usando come riferimento lo schizzo usato nel primo video tutorial, importando l'immagine jpg.
Tenendo come guida lo schizzo cominciamo a disegnare la pianta, prima la parte in muratura con le sue bucature ed in secondo momento il pergolato prospicieto al nostro cubo.
E' importante assegnare layer diversi per ogni gruppo di linee in modo da facilitare la comprensione del disegno e semplificare il lavoro nella fase di modellazione del volume.
Visualizzare tridimensionalmente il nostro progetto è fondamentale per un maggior controllo sia formale che dimensionale.
Elaborare un 3d ci permetterà anche, nella successiva fase del tutorial, di realizzare un render.
E' fondamentale nella fase costruttiva del volumetrico essere ordinati ed organizzati ; assegnare un layer ad ogni parte strutturale del volumetrico, ci permetterà, nel rendering di assegnarvi un materiale proprio.
Avere già in mente una possibile visualizzazione di ciò che si vuol ottenere è un valido aiuto per la realizzazione del 3D.
Una volta terminato in cad il volume in 3d (completo di layer per ogni oggetto/materiale) possiamo aprire Artlantis e caricare il file dwg.
E' buona norma eseguire, nella finestra "OPZIONI IMPORTAZIONE FILE", i suggerimenti riportati nel video in modo da poter eseguire correttamente le fasi successive della guida.
Le impostazioni di tali opzioni ci permetteranno di assegnare un materiale (tipocemento, legno, vetro...) al layer precedentemente assegnato in cad.
Una volta caricato il volumetrico si passerà ad assegnare i materiali , impostastare le viste prospettiche o assonometriche che si desiderano e le luci (naturali o artificiali).
Terminato ciò si potrà passare a caricare il render.
Nella finestra "RENDERING VISTE IN PROSPETTIVA" si potranno settare le impostazioni di dimensione , risoluzione e caratteristiche del rendering. Cosiglio sempre di utillizzare , per un render di prova con settaggi medi o bassi, in modo da velocizzare il caricamendo dati.
Utilizzando le innumerevoli potenzialità di Photoshop andremo ad eseguire in post produzione delle migliorie al render precedentemente elaborato in Artlantis.
Andremo ad eseguire semplici e facili interventi che miglioreranno sensibilmente la qualità del render, dandogli carattere , spessore e una maggiore tridimensionalità.
I suggerimenti che generalmente non dovrebbero mancare mai sono:
1_ REGOLAZIONE DEI LIVELLI
2_ SOVRAPPOSIZIONE DEI COLORI (luminosità)
3_EFFETTO GRUNGE
4_VIGNETTATURA
FOTORITOCO paesaggistico
Quando si parla di fotoritocco paesaggistico mi viene sempre in mente,per l'appunto paesaggi sullo sfondo, alberi, prati ecc.
Per questo motivo ho scelto di fare una video guida che possa racchiudere quelle tecniche e quei segreti che aiutano a migliorare un render.
Una cosa importante è il prato, un render con una texture di prato non avrà mai quell'effetto realistico e tridimensionale che volgiamo ottere, consiglio quindi di crearvi una buona libreria con svariate foto di prati.
Rifinite i bordi con il timbro clone , pennello ciuffo d'erba, e terminate scurendo le parti in ombra.
Inserire gli effetti di post produzione classica, per rifinire e dare carattere al render.
1_ REGOLAZIONE DEI LIVELLI
2_ SOVRAPPOSIZIONE DEI COLORI (luminosità)
3_EFFETTO GRUNGE
4_VIGNETTATURA
vi ricordo di guardare il tutorial sulla post produzione che affronta questo tema:
https://www.youtube.com/watch?v=CRfgHvTcc78
Una cosa importante sono gli alberi, daranno movimento e realismo al vostro progetto, fateli di diverse dimensioni e sfumature di colore.
Importare sagome o immagini di persone serve a dare quell'effetto di "umanità" e di proporzioni che un render potrebbe non avere. Le immagini devono essere inserite armonicamente , devono andare a correndo , non essere le protagoniste del nostro lavoro.
Terminare con le ultime regolazioni, inserendo quegli effetti finali per rendere più verosimile il nostro lavoro.
Scritte, testi e o loghi sono utili per personalizzare il lavoro.
Dopo avere ideato, progettato e modellato , bisogna graficizzare ,sintetizzando il nostro lavoro, per la presentazione al pubblico.
Sembrerebbe una parte scontata o di poco valore, ma posso assicurarvi che ha una rilevanza maggiore di tutte le altre fasi.
La buona presentazione farà si che il vostro lavoro venga apprezzato e capito.
Non bisogna trascurare nulla!
Inserite piante e prospetti (colorandole magari), testi o legende e infine aggiungendo qualche immagine , tutto ben allineato e proporzionato, questo farà si che la presentazione finale ne tragga giovamento.
La foto in basso sta a specificare come ho suddiviso, per tematiche, la tavola. Ci sono molteplici possibilità per la composizione di un lavoro, l'importante è dare ordine e chiarezza al tutto.
Per prima cosa ringrazio il mio amico e collega arch. Pasquale Granata che con tanto impegno e dedizione ha realizzato per me e per voi che mi seguite questo modello.
Costruire un modello tridimensionale è l'occasione di verificare pienamente volumi e proporzioni del progetto. Lo schizzo e il plastico fanno parte delle fasi progettuali che un buon progettista non può non seguire.
Il plastico architettonico o maquette, svolge un ruolo determinante nel progetto di architettura (e non solo), essendo prima concretizzazione fisica dell’idea.
Ricordo che per maggiori informazioni e curiosità potete seguite questa pagina.
Dopo aver realizzato il modello architettonico è abitudine fare delle fotografie per farne successivamente delle stampe o inserirle nelle tavole di progetto.
Buona norma sarebbe predisporre una "scenografia ad hoc", luci, pannelli o teli bianchi per avere uno sfondo omogeneo e professionale; ma non sempre ciò è possibile.
In quei casi dove la fotografia del plastico non sia perfetta allora conviene fare una postproduzione che ne migliori l'aspetto e la renda più comprensibile.
I passaggi sono brevi e semplici:
1_SCONTORNARE
2_REGOLAZIONE LIVELLI, CONTRASTO E COLORI
3_REGOLAZIONE DELLA PROSPETTIVA
4_CORREZIONI FINALI
5_APPLICAZIONE DI SFONDO ADEGUATO
Certe volte vi è la necessità di trasformare un render diurno in uno notturno. Le motivazioni possono essere molteplici, sta di fatto che procedere è molto semplice.
Primo passo è quello di creare una copia ed intervenire sulla tonalità e la saturazione.
Successivamente si interviene con le piccole modifiche, ombre sfondo, luci.
Ci si ritrova a dover fare dei render in condizioni ambientali avverse, come ad esempio la notte e la tempesta.
Realizzare un render con le condizioni meteorologiche dette prima risulta oneroso in termine di tempo e di modellazione, è auspicabile un intervento in postproduzione.
Creare la giusta ambientazione non è complicato. In questo tutorial affronteremo il fotoritocco di un render immersivo.
La prime fase è creare l'effetto pioggia, con la creazione dell'effetto disturbo e movimento.
A seguire, verranno tutti i ritocchi e le migliorie del caso.
Terminata la scena, per accompagnare l'effetto sferico 360° è consigliabile distorcere il livello pioggia e gli altri dettagli.